Recupero e valorizzazione di Palazzo Canali
PROGRAMMA Restauro e valorizzazione di Casa Canali per la creazione di spazi pubblici
COMMITTENTE           Amministrazione Comunale di Tovo S. Agata (SO)
LUOGO     Tovo S. Agata (SO)
PRESTAZIONI Progettazione e Direzione Lavori
CONSULENTI Foppoli Moretta e associati srl - Strutture e D.L.
ing. Daniele Rapella - impianti elettrici
p.i. Gianluigi Saligari - impianti termici
Luca Waldner – maquette in legno
SUP. FONDIARIA 693 m2
SUP. COSTRUITA 526 m2
159 m2 piazza
VOLUME 2.600 m3
IMPORTO DEI LAVORI
€ 636.000,00
IMPRESE I lotto: DeCampoCostruzioni s.r.l., Morbegno(SO), Costruzioni Edil Lampo srl, Mazzo di Valtellina (SO)
Restauri Tiziana Giudes, Michele Rossetti e Roberto Canotti
II lotto:  CM Valtellina, Caiolo (SO)
Restauri: 3G di Giovanni Busetto & C., Chiuro (SO).

Gli edifici oggetto dell’intervento risultavano in condizione di rudere a causa della parziale demolizione eseguita dai precedenti proprietari.

Il progetto si è posto il duplice obiettivo di salvaguardare quanto rimasto del patrimonio architettonico locale e nel contempo realizzare un sistema connesso di sale e spazi pubblici fortemente correlato al centro storico, attraverso l’inserimento di nuovi elementi architettonici in costante dialogo con l’architettura locale.

Al piano terra la sala voltata è diventata una sorta di piazza coperta che collega la strada comunale alla nuova piazza circoscritta dall’ ex Casa Canali, dall’ex stalla e fienile e dagli orti confinanti. I servizi igienici ed un locale tecnico hanno trovato spazio a lato delle sale voltate e la sala per le associazioni è stata realizzata nell’ambiente a doppia altezza dell’edificio rurale adiacente. Il piano superiore accoglie la sala pubblica con un’ampia vetrata sulla valle.
Oltre alla necessaria attenzione posta al rapporto tra i nuovi elementi architettonici e l’esistente, la problematica da risolvere era legata alla presenza di spazi che, a causa delle demolizioni, avevano perso la loro originaria funzione.
Dalla tradizione edilizia locale è venuta l’indicazione sulla modalità progettuali. Infatti, una delle caratteristiche nell’antico edificato valtellinese, è il rapporto tra le masse piene costituite dalle murature in pietra e le leggere strutture lignee costituenti le balconate, le intelaiature intrecciate ecc.. Si è studiato quindi una loro riattualizzazione per la struttura della copertura, come sostegno della parete vetrata, per i brises-soleil che consentono sia l’ombreggiature estiva sia l’irraggiamento solare durante i mesi invernali.
Sostanzialmente tutto l’intervento fuori terra è caratterizzato dall’utilizzo del legno accostato al vetro. L’utilizzo di pochi materiali ha il vantaggio di rendere riconoscibile il nuovo intervento e, unitamente ad un intervento conservativo caratterizzato dall’utilizzo di materiali naturali compatibili con l’esistente, di facilitare la lettura delle stratificazioni architettoniche che nel tempo si sono succedute, compresa quella attuale.

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